BIM e Facility Management (2022)

Premesse

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Aggiornato al 21 giugno 2022

Ho già affrontato il tema della relazione tra BIM e Facility Management in diversi articoli. Qui ritrovate quello centrale. Entrambi gli ambiti stanno convergendo man mano che il BIM supera la sfera della progettazione e diviene sempre più ricco di funzionalità per la fase della vita utile degli immobili.

Quali prospettive per il 2022

Il Building Information Modeling sta continuando a crescere. La stessa AssoBIM nel suo report 2021 ne delinea una crescente adozione anche grazie a soluzioni software sempre più ricche e una sensibilità che aumenta tra i soggetti interessati. Certamente ci sono ancora molti contenuti “fuffa” sull’argomento che più o meno parlano di “svolte”, più o meno vaghi “vantaggi” e non entrano nel vivo di una analisi approfondita.

Qui invece faremo un po’ più di approfondimento. Gli elementi di interesse e le chiavi di lettura sono diverse. Facciamo un rapido elenco, poi entriamo nel vivo. Bisogna certamente considerare:

  • la ricerca
  • l’aspetto metodologico
  • il contesto normativo
  • l’aspetto applicativo
  • patrimonio nuovo vs patrimonio esistente

La ricerca (commerciale e accademica)

E’ sufficiente fare una analisi tramite Google Trends per queste chiavi e si può subito osservare un costante aumento delle ricerche dal 2007 ad oggi. Tuttavia questo è solo un indicatore di interesse generale.

Un fattore ben più interessante coinvolge la ricerca accademica. Qui possiamo analizzare quanti articoli sono stati scritti sull’argomento. Siamo solo a giugno e in termini accademici, alla query: bim facility management troviamo già più di 2000 articoli. Nel 2021 erano stati circa 5000.

I ricercatori di varie università e centri di ricerca stanno affrontando la relazione tra BIM e Facility Management sotto diverse angolazioni. In primis si cerca di trovare e fare ordine nelle informazioni presenti nei modelli BIM e nei documenti a corollario.

Io stesso sto portando avanti una mia particolare ricerca. Se sei interessato contattami qui.

L’aspetto metodologico

Il tema “metodologia” è sicuramente quello in cui i due paradigmi non sono ancora giunti ad una sintesi. Da un lato si ha il BIM riconosciuto come metodologia per gestire in forma integrale l’insieme delle informazioni che afferiscono un Immobile dalla sua progettazione alla sua demolizione. La ricchezza e ampiezza delle informazioni “gestibili” non è ancora perfettamente compresa e sfruttata ma sarà comunque oggetto di continui miglioramenti anno dopo anno.

Dall’altra, il Facility Management con altrettanta dignità è da diversi decenni che si concentra sull’ottimizzazione della gestione dei servizi. In tal senso è più orientato alla visione operativa senza tuttavia tralasciare il valore delle informazioni per migliorare ed essere più efficiente.

Anche le norme di riferimento cercano di guidare entrambe le discipline verso una sempre maggiore chiarezza ed efficacia, non solo sul piano operativo ma anche culturale e di scopo.

L’aspetto applicativo

Sia il BIM che il Facility Management ha visto nel corso degli ultimi decenni uno sviluppo importante di soluzioni software a supporto delle attività e dei bisogni di questo mercato.

Entrambe le famiglie di applicativi ha beneficiato delle recenti informatiche e ha modificato nel tempo sia la propria proposta commerciale che le principali funzioni e interfacce.

La disponibilità di accesso internet e di dispositivi mobile è ormai un prerequisito e la maggior parte delle Software House dispone di soluzioni in SaaS. Unica nota importante è legata al fatto che il BIM richiede ancora molta potenza di calcolo e predilige software installati sui PC degli operatori (come Revit etc).

Patrimonio nuovo vs patrimonio esistente

In alcuni Paesi, Italia compresa, il complesso del patrimonio immobiliare è costituito in prevalenza da edifici costruiti prima del 1990 (quindi con più di 30 anni). Alla luce della continua spinta alla sostenibilità sarà quanto mai importante disporre di dati e piani di riqualificazione funzionale, edilizia ed energetica in parallelo alla realizzazione di nuove costruzioni.

Quando si parla di applicare la metodologia BIM a contesti di edifici già esistenti (storici o semplicemente datati) si parla di HBIM, acronimo per Historical Building Information Modeling. Questo ambito di applicazione offre sfide peculiari e non indifferenti sia per la modellazione tridimensionale che per il recupero dei dati dell’edificio in questione.

Certamente la possibilità di affrontare la modellazione di edifici esistenti a prezzi sostenibili sarà un fattore decisivo per l’adozione massiccia di questo tipo di strumenti. I prezzi infatti che vengono applicati ancora oggi a questo tipo di restituzioni sono sostenibili solo nel contesto di grandi proprietari e per progetti che poi possano massimizzare il vantaggio di un “gemello digitale”.

A differenza di progetti ex novo dove la modellazione beneficia di tutte le funzionalità parametriche dei software BIM, ricostruire un modello 3D di un edificio esistente necessita di un approccio distinto. Si tratta di passare dal classico rilievo architettonico (con restituzione 2D) a modelli unificati. Ove possibile non va mantenuta solo la precisione architettonica ma riportata anche la caratterizzazione informativa (quali le stratigrafie, gli abaci dei serramenti, la componentistica tecnica etc) che è una operazione di maggiore complessità.

Il Facility Management a riguardo sembra avere un’esigenza meno significativa ed è ormai abituata a Sistemi Informativi CAFM e TIFM che collegano planimetrie bidimensionali ai propri dati operativi e manutentivi. La standardizzazione di questo livello di dettaglio ha reso l’operazione di costituzione dell’anagrafica tecnica molto più praticabile e sostenibile.

Sul patrimonio nuovo il BIM invece esprime tutto il proprio potenziale e permette una ricchezza e accuratezza di cui anche il Facility Management può beneficiare nel perfezionare le proprie strategie.

Conclusioni

Il rapporto tra BIM e Facility Management è tutt’altro che fisso ma sta prendendo forma proprio in questi anni. La capacità di leggere l’evoluzione di ciascuna delle due discipline porterà entro un certo tempo a decidere quale delle tecnologie applicative che le supportano diventerà predominante. Per impostare un lavoro preciso ed efficace sul piano tecnico, economico e temporale posso darti un contributo importante. Contattami qui per maggiori dettagli.