Quali vantaggi dall’IoT

Premesse

Abbiamo accennato al tema dell’IoT per il Facility Management in questo articolo dell’anno scorso. Ritorniamo sull’argomento ed entriamo nel merito di questa tecnologia e del suo impatto nel settore.

Cos’è l’IoT

Mi rifaccio al documento pubblicato da IEEE lo scorso 27 maggio dal titolo: “Towards a definition of the Internet of Things (IoT)”. Il documento ha visto il contributo di Roberto Minerva, Abyi Biru, Domenico Rotondi ed è stato realizzato nel contesto del Master di Specializzazione in Future Broadband Networks del Politecnico di Torino col contributo di  Telecom Italia.

Questo documento segnala che la definizione di IoT è “fuzzy”, confusa e ne approfondisce davvero tanto le diverse implicazioni. Tuttavia di tutte le varie indicazioni mi piace quella del IERC che dice:

A dynamic global network infrastructure with self configuring capabilities based on standard and interoperable communication protocols where physical and virtual ‘things’ have identities, physical attributes and virtual personalities and use intelligent interfaces, and are seamlessly integrated into the information network.

Che può essere tradotto con:

Un’infrastruttura di rete globale dinamica con capacità di autoconfigurazione basata su protocolli di comunicazione standard e interoperabili in cui le ‘entità’ fisiche e virtuali hanno identità, attributi fisici e personalità virtuali e utilizzano interfacce intelligenti, e sono perfettamente integrati nella rete informativa

L’immagine associata rende molto meglio l’idea:

Un po’ di storia (recente)

Senza perdersi in quelli che sono i “precursori” dell’IoT, citiamo per importanza alcuni eventi significativi per lo sviluppo di questo paradigma:

Nel 2008 nasce la IPSO Alliance:  (che sta per Internet Protocol for Smart Objects Alliance) con lo scopo di aggregare le aziende per fare ricerca e promuovere standard tecnologici wireless ad ampio spettro. La presenza di una entità di supporto al progetto ne ha favorito lo sviluppo e la crescita. L’IPSO realizzava vari eventi e webinar focalizzati all’interoperabilità, pubblicazioni oltre a interagire con l’Internet Engineering Task Force (IETF), l’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), l’European Telecommunications Standards Institute (ETSI) e l’ISA per la promozione di standard tecnici utili e condivisi.

Nel biennio successivo, anche grazie alle iniziative di IPSO il termine IoT comincia a farsi strada in molti servizi dei media “mainstream” e si diffonde la consapevolezza dei relativi vantaggi.

Nel 2011 viene introdotto il nuovo protocollo IPV6 col chiaro intento di garantire gli indirizzi per un numero sempre più significativo di oggetti connessi ad Internet. Questo era lo spartiacque per prendere in seria considerazione l’adozione e diffusione di massa di questi dispositivi connessi.

Il 2014 vede importanti novità nel settore: componenti IoT per la domotica cominciano a diffondersi, SigFox realizza e promuove una rete dati a supporto e infine Dublino diviene la prima Smart City grazie a componentistica IoT (in particolare reti di sensori di controllo per la città).

Vantaggi attesi in ambito Facility Management

Abbiamo già detto che il Facility Management ha come centro d’interesse l’insieme di attività “no core” che si svolgono in un Patrimonio Immobiliare. In tal senso la disponibilità di dispositivi connessi che forniscono informazioni in real time può diventare una utile fonte di alert per situazioni di pericolo o di inefficienza.

La possibilità di misurare diversi parametri e di usarli per migliorare la gestione richiede chiaramente un trade-off tra costi e benefici attesi.

Ecco alcuni scenari praticabili:

  • Controllo condizioni ambientali: temperatura, umidità, qualità dell’aria, luminosità
  • Controllo visivo spazi: presenze, controllo accessi, prevenzione furti e atti vandalici
  • Controllo consumi: analisi energetica, controllo parametri climatici
  • Controllo parametri funzionamento: prevenzione di guasti e manutenzioni

Principali ostacoli

Come succede quando si ha a che fare con tecnologie emergenti esistono possibili ostacoli:

  • Costi
  • Cultura
  • Integrazione
  • Affidabilità
  • Aggiornamento

Entriamo nel merito dei vari punti:

Costi

Trattandosi di elementi che vanno potenzialmente inseriti in molti punti dell’immobile, l’adozione passa necessariamente dalla disponibilità di componenti dal prezzo sostenibile.

Cultura

Ogni innovazione può rivelarsi un fallimento e molte Aziende giocano “in difesa”. Inoltre la disponibilità di maggiori informazioni può portare alla luce precedenti difetti o mancanze nelle strategie gestionali. Un tale scenario è sicuramente qualcosa che le Aziende vogliono evitare.

Integrazione

Si può presupporre che questi dispositivi debbano inserirsi in precedenti progetti di Building Automation e in questo contesto è necessario poterli integrare facilmente per non disperdere i vantaggi di precedenti investimenti.

Affidabilità

La durata di questi componenti e la loro sostituzione è un tema altrettanto importante e critico. In una stagione di obsolescenza programmata e di rischio di rotture, si pone un problema di carattere sia economico che funzionale.

Aggiornamento

La maturità di questi dispositivi e delle tecnologie di comunicazione richiede che siano considerate subito le implicazioni e funzionalità di aggiornamento nel tempo dei dispositivi.

Conclusioni

Quello dell’IoT è un campo di grandissima attualità e dalle ambizioni profonde. La capacità di rimodellare non solo gli elementi ma la loro interazione potrà generare in futuro molti cambiamenti. Se vuoi valutare le possibili implicazioni per la tua Azienda o strategia di innovazione puoi contattarmi qui.