Qualità dell’aria e Facility Management

Premesse

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Aggiornato luglio 2020

Con l’aumento dell’inquinamento atmosferico e con la crescente attenzione al trattamento sanitario degli ambienti emerge una nuova sfida per gli operatori del Facility Management: la gestione della qualità dell’aria. I dati sull’inquinamento outdoor e indoor e sui potenziali rischi di concentrazione di agenti patogeni richiedono un impegno per un monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici e una gestione della manutenzione degli impianti HVAC per garantire il rispetto degli standard di legge.

Inoltre, con l’entrata in vigore di nuove e stringenti raccomandazioni, il servizio della manutenzione deve assicurare qualità e sicurezza sia al personale dei clienti che ai propri operatori tecnici in campo.

Qualità dell’aria e inquinanti

La qualità dell’aria dipende principalmente dall’assenza di sostanze inquinanti che possono nuocere agli organismi viventi. Tra i principali elementi da tenere in considerazione sono:

  • CO2
  • Idrocarburi Policiclici Aromatici
  • Benzene
  • Ozono
  • Ossidi di Zolfo e Azoto
  • Monossido di Carbonio
  • Metalli pesanti (Arsenico, Cadmio, Nichel e Piombo)
  • Particolato (PM)

Questi inquinanti hanno diverse fonti: veicoli e traffico esterno, esalazioni e rilasci da elementi interni al fabbricato, impianti ed emissioni urbane e industriali.

Normativa

La legge che definisce la qualità dell’aria è il Decreto Legislativo 155/2010 che recepisce la direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente.

Questa fonte normativa, che stabilisce i valori limite entro i quali non si parla di inquinamento e definisce che ogni Regione deve effettuare le misurazioni della propria qualità dell’aria. In particolare sostituisce le disposizioni di attuazione della precedente direttiva 2004/107/CE, istituendo un quadro normativo unitario in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente finalizzato a:

  • individuare obiettivi di qualità dell’aria ambiente per evitare, prevenire o ridurre effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso;
  • valutare la qualità dell’aria ambiente sulla base di metodi e criteri comuni su tutto il territorio nazionale;
  • ottenere informazioni sulla qualità dell’aria ambiente come base per individuare le misure da adottare per contrastare l’inquinamento e gli effetti nocivi dell’inquinamento sulla salute umana e sull’ambiente e per monitorare le tendenze a lungo termine, nonché i miglioramenti dovuti alle misure adottate;
  • mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove buona, e migliorarla negli altri casi;
  • garantire al pubblico le informazioni sulla qualità dell’aria ambiente;

L’ambito del Facility Management

Quando ci si riferisce alla qualità dell’aria per il Facility Management si è soliti considerare gli ambienti chiusi degli edifici che compongono il patrimonio immobiliare gestito. Se dunque si va incontro ad inquinamento indoor è necessario operare attraverso gli impianti che gestiscono i flussi dell’aria negli ambienti.

La qualità dell’aria indoor è strettamente correlata all’aria esterna che viene raccolta e fatta circolare attraverso gli impianti di areazione o per l’effetto dell’apertura di porte e finestre. La salubrità di questa aria è garantita da un corretto e costante apporto di ossigeno così come dalla rimozione dell’aria respirata ricca in CO2, vapore acqueo e diverse sostanze organiche.

Una non corretta areazione può indurre l’accumulo di sostanze inquinanti precedentemente citate.

Chi nell’ambito del contratto di servizio di Facility Management si occupa degli impianti di climatizzazione è tenuto ad un adeguato monitoraggio e corresponsabile delle conseguenze di una scorretta gestione dell’aria.

In molteplici casi inoltre si possono avere problemi legati ad una non precisa manutenzione dei filtri dell’aria negli ambienti (in prossimità delle bocchette di mandata dell’aria o nei fan-coil).

Le indicazioni del Ministero della Salute

Sul sito del Ministero si fa riferimento alla qualità dell’aria indoor (Indoor Air Quality-IAQ) come quell’aria che si respira negli ambienti confinati. Il sito cita:

  • abitazioni
  • uffici pubblici e privati
  • strutture comunitarie (ospedali, scuole, uffici, caserme, alberghi, banche)
  • ambienti destinati ad attività ricreative e sociali (cinema, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive)
  • mezzi di trasporto pubblici e/o privati (auto, treno, aereo, nave, etc).

Il Ministero raccomanda una adeguata ventilazione che possa rinnovare l’aria di un ambiente garantendo che i parametri termoigrometrici e le concentrazioni di inquinanti restino entro i limiti di legge. Inoltre fa riferimento a diverse conseguenze dell’occupazione di spazi indoor sulla salute delle persone ed in particolare a:

  • Sindrome dell’edificio malato – Sick building syndrome
  • Malattie associate agli edifici – Building related illness
  • Effetti della qualità dell’aria indoor su salute e comfort ambientale

Il Ministero si rifà anche al documento europeo sull’importanza del benessere degli occupanti: “Verso una strategia per un ambiente urbano sostenibile” (COM 2004-60) in cui sono indicate tra le priorità:

  • la qualità dell’aria all’interno degli edifici
  • l’accessibilità
  • i livelli di rumore
  • il comfort
  • la qualità ambientale dei materiali e i costi del ciclo di vita dell’edificio
  • la resistenza dell’edificio ai rischi ambientali.

Aggiornamento: l’epidemia di Covid-19, malattia a trasmissione aerea, ha ulteriormente spinto a garantire un adeguato intervento volto ad aumentare i ricambi d’aria per assicurare che la concentrazione di potenziali droplet cariche di virus non costituiscano un rischio per gli occupanti.

L’importanza del monitoraggio dell’aria

Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, la qualità dell’aria e la gestione degli impianti sono diventati argomenti importanti. L’aria nei diversi ambienti chiusi di un immobile deve essere costantemente monitorata per individuare eventuali rischi e per attivare con tempismo le squadre di manutenzione che gestiscono la climatizzazione. Per monitorare la qualità dell’aria a livello dell’intero edificio, è necessario installare diversi sensori che controllino continuamente i livelli di inquinanti e altre sostanze nell’aria.

Nuove tecnologie

L’importanza della gestione della qualità dell’aria è una preoccupazione crescente. Con l’arrivo sul mercato di un numero sempre maggiore di dispositivi IoT che possono leggere i valori di inquinanti, è aumentata la richiesta di una maggiore cura nel garantire aria pulita e filtrata. La qualità dell’aria può essere migliorata applicando nuove tecnologie, strumenti e tecniche. Alcuni di questi progressi includono migliori sistemi di ventilazione, sistemi BMS avanzati e filtri sempre più performanti nel trattenere gli inquinanti.

I sensori di qualità dell’aria abbinati a strumenti analitici possono essere uno strumento utile per le operazioni di manutenzione. Possono aiutare a rilevare le tendenze della qualità dell’aria e fornire una comprensione più accurata dei livelli di inquinamento. Con l’aiuto di questi sensori, è possibile rilevare i contaminanti e misurarne i livelli.

Un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria IoT è costituito da diversi sensori distribuiti nell’immobile. La lettura viene fatta ad intervalli regolari e i dati raccolti vengono comunicati ai server tramite opportuni protocolli di rete. Queste informazioni possono essere integrate in sistemi di Intelligenza Artificiale che adotta algoritmi di controllo e allerta gli operatori sul campo in caso di andamenti e valori non corretti.

Conclusione

Gli effetti sulla salute di una cattiva qualità dell’aria sono vasti e vanno dal semplice disagio e affaticamento fino a situazioni patologiche quali le malattie respiratorie e cardiovascolari. La gestione della qualità dell’aria in periodo Covid rientra nel perimetro della sicurezza nei luoghi di lavoro e come già visto nell’articolo sui rischi va trattata con particolare attenzione e cura. Se vuoi un supporto nella definizione delle strategie puoi contattarmi qui.